Manchester Novembre 2008
Eddie ed io trangugiamo la peggior
birra mai bevuta, in uno dei peggiori pub della city ( tanto per
cambiare), parlando amabilmente della nostra inusuale quanto lampante
sfiga. La sfida è dura e avvincente, ma una telefonata
dannatamente inopportuna mi toglie il dolce sapore della vittoria (
ci si chiede cosa ci sia di màs gustoso nel vincere una gara
di sfiga…beh questa è un’altra storia).
Era Lei, e con Lei intendo la tipa
amica di Eddie, protagonista della storia ( o meglio causa della
storia), di cui nessuno sa il nome, neanche Eddie.
É molto telefrafica, detta
l’indirizzo e ci obbliga a portare il vino e, come se non bastasse,
promette guerra e sfracellamenti di ammenicoli vari se per le 7 non
siamo li.
Ovviamente arriviamo alle 8, che te lo
dico a fare, e non ci meravigliamo di trovarci nel peggior ostello
mai esistito (il cerchio si chiude).
La tavola, grande protagonista della
storia, è pronta e gli sguardi sono freddi, ma cosi freddi,
che l’era glaciale in confronto sembra una sauna. Il mio acuto occhio
miope mi fa notare la presenza di ospiti a cena oltre noi ovviamente.
Da questo momento in poi gli avvenimenti si susseguono in un
non-sense che definire evidente è riduttivo.
Di fronte a me siede Ale, ma la cosa
strana è che il suo piatto è zeppo di friskies…bah
stranezze; accanto ad ella c ‘è Colei, amica di Ale, inutile
ai fini della storia, il cui nome è sconosciuto. La guest star
della serata è sicuramente il buon vecchio David Copperfield,
di cui non trovo traccia alcuna nei meandri più remoti della
mia mente.
L’idillio della serata svanisce subito,
c’è una strana tensione tra Copperfield e Lei, che ben presto
frustrata dalle parole del mago scappa via in lacrime. La tensione si
taglia a fette, perciò dopo averne mangiato un bel po’,
inveisco contro il papà di Harry Potter offendendo la sua
amante Hermione. Nel mentre noto che l’aria si fa piu pesante, e non
solo perchè sta bruciando il pollo…tra Ale e CopperPotter
c’è una strana tensione sessuale, il che mi rende echo màs
nervoso quindi sbattendo la porta me ne vado da li.
Dopo qualche ora il telefono squilla,
mi tocca rispondere e cercare di capire nonostante la mia ubriachezza
molesta. É ale in lacrime, non capisco una mazza se non che
Copperfield, dopo averle promesso amore eterno e averla impanata come
una frittella, e per impanata come una frittella intendo cosparsa di
pangrattato dopo una bella e sana scopata, è fuggito.
Ora il culmine della storia è
stato raggiunto, quindi è inutile proseguire, perciò
svelando al mondo ( che giustamente se ne sbatte) che questo è
solo un sogno, mi chiedo e chiedo a chiunque abbia la sfiga di
leggere sto sproloquio, 3 cose:
-
é possibile che salsiccie
e patate al forno siano cosi pesante da farmi sognare ciò?
-
É possibile sognare David
Copperfield?
-
É possibile che sia cosi
sfigato da non scopare manco in sogno?